La verità sulla Xylella in Puglia

Screenshot 2015-12-28 18.07.18La vicenda dell’infezione della xylella, il micidiale batterio che sta distruggendo gli ulivi salentini è al centro di  violente polemiche politiche, giuridiche, scientifiche e perfino giudiziarie che purtroppo fino ad oggi non hanno prodotto alcun positivo risultato per arginare il drammatico fenomeno.

Il sito del settimanale Internazionale pubblica un interessante quanto dettagliato reportage sulla vicenda, intitolato, Lo scontro tra giustizia e scienza sulla xylella in Puglia e firmato da Daniele Rielli (Quit), giornalista e scrittore . Potete leggerlo cliccando qui.

Umberto Eco contro l’invadenza del tu: ci impoverisce culturalmente

Screenshot 2015-09-16 09.13.40“Da Dante a Manzoni, per secoli abbiamo usato il “Lei” e il “Voi”. Oggi non più: una finta familiarità rischia di trasformarsi in un insulto.”

Umberto Eco boccia senza mezzi termini l’invadenza del tu. E non soltanto per una ragione di buona creanza. Secondo il grande semiologo, i pronomi d’allocuzione hanno a che fare con l’apprendimento e la memoria culturale. L’eccessivo ricorso al “tu” rischia dunque di impoverire la nostra memoria e il nostro apprendimento.
Il professore sostiene questa tesi intrigante nella lectio magistralis che avrebbe dovuto tenere al Festival della Comunicazione di Camogli. L’appuntamento è saltato, causa maltempo, ma Eco ha affidato a Repubblica un ampio stralcio della sue lezione. Per leggerlo cliccate qui.

Quando l’antica Siponto diventò capitale del regno svevo

Screenshot 2015-09-06 11.27.18Antonio Verardi racconta su Pugliain.net la fortuna di Manfredonia, la città prediletta da re Manfredi, figlio dell’imperatore svevo, Federico II, che ereditò il regno dal padre.
Nel 1256, il re Manfredi volle ricostruire l’antica città romana di Siponto, facendone la capitale del suo regno. Ad essa diede il nome di Manfredonia, in segno di onore, prestigio e futura potenza.
Per leggere l’articolo, cliccare qui.

La lettera di mons. D’Ambrosio ai peschiciani: sono con voi e vi sostengo.

Screenshot 2014-09-08 22.35.01Uriatinon, il blog di Teresa Maria Rauzino sta seguendo con particolare attenzione (e tensione  culturale e morale) il processo di costituzione di una intensa rete di solidarietà e di coesione attorno al Gargano.

La società civile garganica sta dando una grande prova di impegno e di sensibilità, che è giusto comunicare, così come si è comunicato minuto dopo minuto l’evolversi del drammache ha colpito il promontorio.

Il blog pubblica la nobilissa lettere che mons. Domenico D’Ambrosio, attualmente Vescovo a Lecce, ha scritto alla comunità peschiciana. Una splendida testimonianza di amore verso la popolazione che lo ebbe quale Vescovo quanto la cittadina garganica visse un’altra grave calamità, l’incendio. Il presule si trovava per caso a Peschici durante il nubrifagio.

Qui la nota di Uriatinon.

Cosa resta del Gargano?

Screenshot 2014-09-08 22.35.01Struggente, accorato, terribilmente lucido. L’editoriale di Franesco A.P. Saggese, pubblicato sul blog Uriatinon è la prima riflessione a trecentosessanta gradi all’indomani dell’apocalisse che ha colpito il Gargano. Per aver conferma di quanto essa sia stata annunciata basti leggere questo passo di Manicone, scienziato pugliese che così scriveva alla finedel ‘700, citato nell’editoriale: «Or donde le alluvioni garganiche? Dal disboscamento. Difatti prima che dai monti fossero divelti i boschi, i torrenti che da essi cadevano, frangevano la loro impetuosità contra le selve, e le acque perdevansi per gli erbosi pascoli. Quindi ben difficil cosa era, che potessero danno recare alle sottoposte pianure. Ma smossi i terreni, divelte le selve, e tolti gli obici, che la provida natura posti avea all’impetuosità delle acque, queste scorrendo per soversciati terreni traggon seco nella pianura immense materie, e quindi colle torbide loro devastano non infrequentemente e vigne, e giardini di agrumi, e seminati».

Saggese si chiede cosa resti del Gargano. Cosa resterà del Gargano, tra disboscamenti selvaggi, abusivismo edilizio aggressivo, ma anche la solidarietà delle gente comune meravigliosamente espressa in questi giorni di dolore, il desiderio di non arrendersi.

Leggete qui l’articolo intero.

Perché rianimare i libri

Screenshot 2014-09-06 10.21.57Oblomov Press, testata on line lucerina, è tra le cose più belle che la provincia di Foggia metta in campo dal punto di vista della produzione letteraria e culturale. Dall’ultimo numero è il caso di segnalare questo bellissimo articolo di Lucia D’Angiò e Alfredo Padalino che parla della rianimazione dei libri, di quelli usati e vissuti, che raccontano storie nelle storia, grazie agli appunti presi a margine nelle pagine, alle annotazioni. C’è un vago sentore borgesiano nel rapporto speciale con i libri che viene raccontato in questo brano ed è addirittura memorabile l’ultima parte che racconta di un libro acquistato probabilmente in un mercatino specializzato, le cui pagine sono ancora intonse perché per un difetto nella procedura di rifilatura le pagine non sono state tagliate. Che senso ha acquistare un libro che nessuno ha mai letto? La risposta è tutta da leggere, e gustare.
Per leggere l’articolo fate clic sul titolo:
LIBRI RI-ANIMATI di Lucia D’Angiò e Alfredo Padalino